lunedì 12 ottobre 2009

PEF, VOGLIO I MIEI PIDOCCHI!

VI SCRIVO LA MIA
Mio cugino è da sempre un amante del pulito, più che dello sporco. Nel suo piccolo, inseparabile borsello tiene sempre uno di quei gel igienizzanti per le mani che in questo periodo vanno a ruba, un pacchetto di fazzoletti di carta, un fazzoletto di stoffa, il burro cacao per labbra sempre nutrite, la crema alla glicerina per le mani, i documenti, il cellulare e le caramelline per l'alito... E fin qui potrebbe anche andare. La sua ossessione, però, trova libero sfogo sui mezzi pubblici. Se c'è da fare un viaggio in treno o in pullman, una volta individuato il sedile con meno macchie, lui viaggia dritto dritto, come se avesse... no, l'espressione che si usa nel mio paese non posso scriverla qui! Insomma, se ne sta seduto sul bordo della poltrona, senza toccare lo schienale, nè con le spalle, nè con la testa. Sapete cosa mi ha raccontato, circa quest'abitudine? Pare risalga a quando, scolaretto, viaggiava sullo scuolabus. Motivazione: evitare, in tempo di pidocchi, di farne salire sulla sua testa!
Caspita, i pidocchi! Che fortuna! I pidocchi di Mattia sono allegri e buongustai, raccontano storie e mangiano cioccolato in polvere. Nessun adulto ci crederebbe, ovviamente. Meglio nascondere i piccoli amici in una scatolina...
(Voglio i miei pidocchi!, Pef, EL 2002, collana Un libro in tasca, € 6.00- ISBN 9788847710450)

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