lunedì 9 marzo 2009

JOHN A. ROWE, VOGLIO UN ABBRACCIO

VI SCRIVO LA MIA
Una sera, tornando a casa dopo il lavoro, notai un fatto insolito: i passanti mi guardavano con aria stranita. Approfittando delle vetrine illuminate, provai a specchiarmi, ma la sagoma che vedevo era in relativo ordine. Certo, i capelli li lascio liberi di decidere cosa è meglio per loro, anche perchè, i miei consigli, non li seguono mai. L'abbigliamento, quando c'è da dipingere con i bambini, è piuttosto mascolino, ma il tutto rientra sempre e comunque abbondantemente nei limiti del decoro. Niente, c'era anche chi rideva. A quel punto, provando sconforto, mi sono concessa una deviazione in libreria. E' vero che gli amici li riconosci in certi momenti: infatti, appena sono entrata, sono tutti scoppiati a ridere. Sapete cos'era successo? Un microbo, il giorno dopo reo confesso, dandomi un bacetto per salutarmi, mi aveva imbrattato il viso con le manine appositamente bagnate di tempera nera. Risultato: sembravo un soldato in missione segreta, con tanto di grasso nero sulla faccia. E poi dicono che i bambini sono adorabili!
Tutti si abbracciano, ma nessuno vuole abbracciare il piccolo protagonista, un piccolo porcospino. Vagabondando per la città alla disperata ricerca di un abbraccio incontra qualcuno che nessuno vuole baciare: chi sarà mai?
(Voglio un abbraccio, John A. Rowe, Nord-Sud 2007, € 12.00- ISBN: 8882038432)

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