VI SCRIVO LA MIA Che ci voglia una coda, per far ragionare un po' di adulti?!?
E se una mattina vi svegliaste con una coda che canta in russo canzoni pazze, cosa fareste? Chiamereste i pompieri? O il fornaio? Il tabaccaio? O il macellaio? Il becchino? O addirittura il sindaco? È quel che accade in un paese minuscolo, “così piccolo che il suo nome era più grande del paese”, quando Ivan si sveglia con una coda “bella, lunga, robusta e nuova di zecca” che non sta ferma un attimo, e canta e balla. I genitori del bambino, terrorizzati, dapprima rimangono senza parole, poi cercano aiuto. Tutti gli abitanti del paese accorrono. Poi, tutti insieme, attaccati alla coda - oh, issa, oh issa - cercano di strapparla: via la coda, pensano, via il problema. Ma le code, si sa, sono tipi imprevedibili... Folle di gioia, la coda canterina trascinerà il corteo degli adulti in un imprevisto girotondo che lascerà tutti frastornati, felici e un po’ più saggi...