lunedì 22 marzo 2010

MICHEL VAN ZEVEREN, MIO! MIO! MIO!

VI SCRIVO LA MIA
Da piccolo, mio cugino utilizzava la frase "E' mio!" come intercalare. Sua Maestà il Principe dei Baccalà era tanto convinto di poter ottenere ogni cosa, che ad un certo punto, noi altri cugini plebei decidemmo di coalizzarci contro di lui. Di punto in bianco uno di noi domandava: "Di chi è questa matita?"... E lui pronto: "E' mia!". Dopo un po': "Di chi è questa gomma"..."E' mia!"... Quando ci accorgevamo che il pilota automatico parlava al posto suo, attaccavamo con: "Di chi è il prossimo ceffone?"... E il fesso: "E' mio!". Ah, quanta soddisfazione si provava, nel rendergli ciò che lui stesso rivendicava!
IL CONTENUTO
Nella giungla, nella terribile giungla abitata da animali feroci (e affamati) un giorno un piccolo ranocchio trova un grosso uovo. «È mio! Mio! Mio!» strilla il ranocchio, ma l’entusiasmo dura poco. Il sibilo di un serpente l’avverte che c’è qualcuno, più grosso e prepotente di lui, che reclama quel bel bottino. Il serpente però non fa in tempo a rallegrarsi perché un’aquila, più prepotente e grossa di lui pretende l’uovo per sé. E dopo l’aquila arriva il varano e dopo il varano addirittura un elefante, il quale, però, a sorpresa, restituisce l’uovo al ranocchio. «Finalmente l’uovo è mio! Mio! Mio!» gracida il ranocchio. Quand’ecco, l’uovo si apre e ne esce... un coccodrillo! «È mio! Mio! Mio!» strilla il coccodrillo cercando di catturare il ranocchio.
(Mio! Mio! Mio!, Michel Van Zeveren, Babalibri, € 11- ISBN 9788883621970)

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