sabato 28 marzo 2009

FABIAN NEGRIN, MILLE GIORNI E UNA NOTTE

VI SCRIVO LA MIA
Una volta mio cugino ha bevuto tanta coca cola. Era così tanta che, strano ma verissimo, si è ubriacato. Diceva di vedere animali feroci, personaggi mostruosi e pavimenti che scomparivano. Ho un bel ricordo di quello che gli abbiamo fatto credere dopo la "sbronza". Gli abbiamo raccontato, fra le altre cose, che si era abbassato i boxer in presenza di tutti, o, peggio, che aveva telefonato a nostra nonna dicendole un sacco di parolacce (e nostra nonna non è una che perdona!). Se avesse preso una penna in mano, probabilmente, avrebbe scritto un libro come questo, ma che volete: il ragazzo non coglie mai l'attimo.

IL CONTENUTO
Due racconti. Straordinari, visionari, surreali e dal tratto raffinatissimo di un Fabian Negrin ancora una volta capace di stupirci. Da un paese in cui il cielo pullula di soli impazziti a una foresta impenetrabile in cui il sogno di una zingara si perde per inventare la luna, "Mille giorni e una notte" ci accompagna in luoghi dove tutto è possibile, persino incontrare pittori come Rousseau il doganiere o musicisti come Erik Satie. A cavallo fra fumetto e albo illustrato, uno straordinario viaggio nel mondo dell'immaginario e del fantastico.
(Mille giorni e una notte, Fabian Negrin, Orecchio acerbo 2008, € 14,00-ISBN 9788889025628)

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