giovedì 26 febbraio 2009

STO, LA PRINCIPESSA DALLE LENTICCHIE E ALTRE STORIE (SENZA LENTICCHIE)

VI SCRIVO LA MIA
Quadretto. Una volta mio cugino era a tavola a casa di nostra nonna. Immobile, fissava un piatto di lenticchie fumanti. Lui odiava le lenticchie. Mi correggo: lui non aveva mai assaggiato le lenticchie, ma diceva di odiarle. Nostra nonna non figuratevela come un'adorabile vecchietta sorridente. Nostra nonna è, tuttora, un'adorabile militare addestrato alla sporavvivenza estrema, della serie: quello che c'è mangi, altrimenti non mangi. Lo diceva e lo faceva. All'ennesimo sguardo di lei, mio cugino infilò un cucchiaio di lenticchie in bocca, ma proprio in quel momento il salame starnutì e io mi ritrovai ad assistere ad uno spettacolo incredibile. I legumi gli uscirono dal naso, mescolati a muco e polpette. Secondo me, gratinata, quella roba l'avrebbe mangiata.

IL CONTENUTO
Mille favole si concludono con le nozze fra i due protagonisti, che si sono a lungo cercati e a lungo vivranno poi felici e contenti. Ma felici e contenti non sembrano proprio Carluccio Ottantaquattresimo, re dei Capogiri, e la figlia dell'imperatore di Poponia, che stanno per sposarsi all'inizio della "Principessa dalle lenticchie". Carluccio odia gli umili legumi, e le lentiggini della promessa sposa glieli ricordano: saranno necessari dieci anni di guerra e una drastica dieta per rimettere a posto le cose.
(La principessa dalle lenticchie e altri racconti (senza lenticchie), Sto, Adelphi 2002, € 12,00, ISBN 10: 8845917274)

2 commenti:

  1. Sarebbe interessante sapere se poi tuo cugino le ha mangiate comunque le lenticchie...

    Un Bacionone

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