venerdì 30 gennaio 2009

ROALD DAHL, LA MAGICA MEDICINA

VI SCRIVO LA MIA
Una volta, da bambina, versai in un bicchiere dosi a caso di aranciata, coca cola, acqua e non ricordo cos'altro, ma credo di averci anche sputato. Con stile e disinvoltura, la offrii a mio cugino.
Ora, i cugini o li ami, o li odi. In quel periodo io lo odiavo.
Gliela rifilai come una cosa buonissima e quel fesso la mandò giù tutta.
Ebbi il dubbio che sarebbe morto. Quando lo rividi il giorno dopo, quel dubbio mi passò... Ma ne ho un altro, che tutt'ora mi perseguita: è a causa di quella bevanda, che è diventato così?

IL CONTENUTO
George ha una nonna insopportabile, che lo disgusta raccontandogli come sono buoni da mangiare vermi e scarafaggi, che scrocchiano così bene sotto i denti. Cosa può fare allora il povero George, se non preparare una magica medicina che le cambi un po' il carattere, mescolando deodorante e polvere antipulci, antigelo e cera da scarpe? La nonna cambia, eccome! Non potete neanche lontanamente immaginare come cambia!
http://www.salani.it/sal-index.asp
(La magica medicina, Roald Dahl, Salani - Gl' Istrici, € 7.80- ISBN: 8862560397)

giovedì 29 gennaio 2009

FRANK COTTRELL BOYCE, QUADRI E LADRI- UN COLPO DA RAGAZZI

VI SCRIVO LA MIA
I libri scritti come fossero diari non mi fanno impazzire: MA...
Quando ho dovuto leggere questo, per un lavoro con una scuola, mi sono inaspettatamente incuriosita.
Non solo mi ha fatto sorridere, ma ha innescato in me un meccanismo insolito: ogni volta che piove, io mi affaccio dal mio balcone e scatto tante foto agli ombrelli visti dall'alto.
Tutta colpa di pag 204!

IL CONTENUTO
"Manod è una cittadina in cui piove sempre, il macellaio assicura che il fegato è vivo, vecchie signore molto miopi guidano con l'acceleratore schiacciato a tavoletta e c'è un solo bambino maschio: Dylan.
Quando i quadri della National Gallery di Londra vengono traslocati dentro alla montagna vicino alla città, la follia sembra dilagare in un posto già stravagante: per la strada spuntano boa constrictor psichedelici, macchine spariscono nel nulla e persone che Dylan non ha mai visto felici non fanno altro che sorridere. Purtroppo all'improvviso il distributore di benzina della famiglia di Dylan fallisce. A questo punto serve il piano perfetto per soffiare uno dei quadri nella montagna... "
(dal risvolto di copertina di: Quadri e ladri.Un colpo da ragazzi, Frank Cottrell Boyce, Milano, Fabbri, 2006- ISBN: 8869642240)

ITALO CALVINO- IL BARONE RAMPANTE

VI SCRIVO LA MIA
Sapere che al mondo esiste qualcuno che la pensa come te, regala quel pizzico di onnipotenza che non guasta mai, siete d'accordo?
Confesso che quando ho scoperto che al Barone Cosimo Piovasco di Rondò facevano ribrezzo le lumache nel piatto, ho provato un moto di libertà: non ero più sola!
Ma poi sono andata avanti con la lettura... In effetti ho avuto la fortuna di potermici arrampicare, sugli alberi, da bambina e la prospettiva cambia eccome, ma non credo di essere pronta per un trasferimento definitivo.
Al massimo posso andarmene in giro con un cappello in pelle di gatto.
(Il barone rampante, Italo Calvino, Mondadori Contemporanea, 2001-ISBN:88044979741 )

EDITH NESBIT, CINQUE BAMBINI E LA COSA


VI SCRIVO LA MIA
Dite la verità: anche voi, come me, ci avete pensato su...
Anche voi avete nutrito la speranza di trovarvi fra le mani la lampada del genio...
E, a quel punto, giusto per non farvi cogliere impreparati,
anche voi avete pensato bene ai desideri da esprimere nell'eventualità.
Ma state attenti, perchè non sempre, vedere esauditi i propri desideri, regala la felicità.
Ce lo insegna Edith Nesbit con le sue pagine.
Piccolo suggerimento: prima di mettere questo libro fra le mani
di un bambino, leggetevelo voi. E' sempre preferibile farsi trovare preparati, agli spunti di riflessione che certi libri danno alle carognette.
(Cinque bambini e la cosa, Edith Nesbit, Rizzoli, € 9,00- ISBN: 881702421X)

DAVID CARTER, 600 PUNTI NERI

VI SCRIVO LA MIA
Un uomo che di cognome fa Carter, nella vita non poteva che fare l'ingegnere della carta. Le sue creazioni stupiscono e hanno il grande potere di catturare gli sguardi dei piccoli, come quelli dei grandi. Un libro senza età e, soprattutto, con due fratelli: "Un punto rosso" e "2 blu".
Per gli amanti dei libri pop-up, segnalo uno dei siti di riferimento:
http://robertsabuda.com/intgallery_files/index.asp

(600 punti neri, David A. Carter, Franco Cosimo Panini, 2007, 22.50- ISBN: 8882909735)

mercoledì 28 gennaio 2009

STEPHANYE BLAKE, NON VOGLIO ANDARE A SCUOLA

VI SCRIVO LA MIA
All'ascolto di questa lettura, diversi bambini della scuola dell'infanzia, hanno pianto per la commozione!
Molto utile per le creaturine che hanno bisogno di elaborare i primi distacchi dalla famiglia.

IL CONTENUTO
Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di "Cacca pupù" e "Superconiglio". Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. "No, non voglio!" Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo, "Imparerai l'alfabeto", "Conoscerai nuovi amici" ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. "Non voglio andare a scuola!". Ma finito il primo giorno di scuola, dopo aver pianto, dopo aver disegnato, dopo aver giocato e mangiato, dopo il riposino e dopo aver suonato il tamburo... arriva la mamma:"Si torna a casa, tesoro!". "No, non voglio!" risponde Simone. Età di lettura: dai 4 anni.
(Non voglio andare a scuola, Blake Stephanie, € 12,50, Babalibri 2007- ISBN: 8883621603)

martedì 27 gennaio 2009

JOHN BOYNE, IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE

VI SCRIVO LA MIA
I bambini sono in grado di valutare l'inciviltà di un gesto, la bontà di un'azione e l'irrazionalità di alcune menti. Lo sanno fare anche meglio degli adulti, perché hanno, dalla loro, una dose di cinismo puro che non tentano di mascherare. Il vero pericolo per loro sono quei grandi che si ostinano a proporre solo modelli di principesse e super eroi (che, per carità, in giuste dosi non fanno nemmeno male!). Un vero atto di coraggio, per un genitore che desidera davvero proteggere un figlio, potrebbe essere quello di trovare un momento per parlare di cosa succede nel mondo oltre il proprio giardino.

PERCHE' ANCHE I BAMBINI RICODINO
Il bambino col pigiama a righe, è il titolo del romanzo scritto da Boyne John, ambientato nel 1940, periodo nazista, ad “auscit”. È questo il nome che dà Bruno, un bambino di appena nove anni, al luogo dove è costretto a trasferirsi con la famiglia a causa del lavoro del padre. Qui Bruno vive delle esperienze e vede delle cose che non capisce, ma che comunque nessun bambino e nessun adulto dovrebbe mai vedere. La casa ad “auscit” è completamente diversa dalla casa in cui Bruno abitava inizialmente, infatti questa era molto più piccola, e dalla sua finestra non vede più strade e bancarelle, ma soltanto una grande rete che contiene delle persone: queste portano tutte lo stesso pigiama a righe e un berretto di tela in testa. Bruno adorava la casa di Berlino, soprattutto perché era grande ed ogni giorno aveva sempre qualcosa di nuovo da esplorare, ma lì ad auscit non c’è nulla da esplorare. Questo spinge il bambino a cercare divertimento al di fuori delle mura domestiche e ad esplorare la grande rete che ogni giorno vede dalla sua finestra.

INCIPIT
"Un pomeriggio, di ritorno da scuola, Bruno sorprese Maria in camera sua. La loro cameriera – che stava sempre a testa bassa, con gli occhi incollati al pavimento – tirava fuori dall'armadio tutte le sue cose. Perfino quelle nascoste sul fondo, che erano di sua esclusiva proprietà e non dovevano interessare a nessun altro. Le stava stipando in quattro grandi casse di legno. «Cosa fai?» le domandò, cercando però di essere educato, perché anche se non era felice di averla scoperta intenta a frugare tra le sue cose, sua madre gli aveva insegnato a trattare Maria con rispetto e a non imitare suo padre, che invece le si rivolgeva così: “Giù le mani dalla mia roba.” Maria scosse la testa e puntò lo sguardo verso le scale, sopra le spalle di Bruno, dove era comparsa in quel momento la madre, una donna alta dalla lunga chioma rossa che teneva raccolta in una retina sulla nuca. Agitava nervosa le mani, come per qualcosa di spiacevole che non voleva dire o a cui addirittura non voleva credere."
(Il bambino col pigiama a righe, John Boyne, Fabbri 2006/Rizzoli 2008- ISBN: 8817022535)

lunedì 26 gennaio 2009

BRUNO MUNARI

VI SCRIVO LA MIA
Leggete tutto quello che vi capita a tiro, di questo grande artista. C'è poco da dire. Forse solo un incoraggiamento: sacrificatela anche voi, una forchetta del vostro servizio di posate, così, giusto per provare.
LA VITA
Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907Milano, 30 settembre 1998) è stato un artista e designer italiano.
È stato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo, dando contributi fondamentali in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica) con una ricerca poliedrica sul tema del movimento, della luce e dello sviluppo della creatività e della fantasia nell'infanzia attraverso il gioco. Bruno Munari è figura leonardesca tra le più importanti del novecento italiano. Assieme allo spaziale Lucio Fontana, Bruno Munari il perfettissimo (fotografia) domina la scena milanese degli anni cinquanta-sessanta; sono gli anni del boom economico in cui nasce la figura dell’artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e che contribuisce attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra. Munari partecipa giovanissimo al movimento futurista, dal quale si distacca con senso di levità ed umorismo, inventando la macchina aerea (1930), primo mobile nella storia dell'arte, e le macchine inutili (1933). Verso la fine degli anni ‘40 fonda il MAC (Movimento Arte Concreta) che funge da coalizzatore delle istanze astrattiste italiane prospettando una sintesi delle arti, in grado di affiancare alla pittura tradizionale nuovi strumenti di comunicazione ed in grado di dimostrare agli industriali la possibilità di una convergenza tra arte e tecnica. Nel 1947 realizza Concavo-convesso, una delle prime installazioni nella storia dell'arte, quasi coeva, benché precedente, all'ambiente nero che Lucio Fontana presenta nel 1949 alla Galleria Naviglio di Milano. E' il segno evidente che la problematica di un'arte che si fa ambiente e in cui il fruitore è sollecitato, non solo mentalmente, ma in modo ormai multi-sensoriale, è ormai matura. Nel 1950 realizza la pittura proiettata attraverso composizioni astratte racchiuse tra i vetrini delle diapositive e scompone la luce grazie all'uso del filtro Polaroid realizzando nel 1952 la pittura polarizzata, che presenta al MoMA nel 1954 con la mostra Munari's Slides. È considerato uno dei principali protagonisti dell’arte programmata e cinetica, ma sfugge per la molteplicità delle sue attività e per la sua grande ed intensa creatività ad ogni definizione, ad ogni catalogazione.

ATTENZIONE ATTENZIONE
E' vietato l'ingresso ai non addetti al lavoro
E' vietato il lavoro ai non addetti all'ingresso
E' ingrassato l'addetto ai non vietati al lavoro
E' levato il gessetto ai non addetti all'ingrosso
E' ingrossato il divieto ai non lavati di fosso
E' addetto all'ingresso il non vietato al lavoro
E' avvallato il lavoro all'ingresso del foro
E' levato di dosso il divieto del tetto
E' addossato il divieto ai non venati di rosso
E' arrossato il viadotto ai derivati del cloro
E' venduto il cruscotto con paletti di gesso
E' ingessato il bompresso ai maledetti del fosso
E' mozzato il permesso ai garretti del toro
E' maledetto il congresso dei cavalli del moro
E' forato il moretto nei contratti del coro
E' contrito il foretto ai lavori del messo
E' cessato il forzetto al divieto dell'oro
E' venduto il merluzzo non senza decoro
E' dettato il permesso ai verdetti del foro
E' vietato l'ingresso agli addetti al lavoro
(Le macchine, Bruno Munari, Corraini)

TOMI UNGERER- I TRE BRIGANTI

VI SCRIVO LA MIA
Il contributo che Tomi Ungerer fornisce alla letteratura per l'infanzia merita una certa attenzione, per la vastità degli argomenti affrontati, per la leggerezza con la quale li ha proposti, per le illustrazioni che sempre li accompagnano.
I bambini che avranno la fortuna di imbattersi in questo album illustrato, si faranno una grassa risata, alla faccia di chi li minaccia con la storia dell'uomo nero, che di notte rapisce quelli come loro.
LA VITA
Tomi Ungerer (Strasburgo, 28 novembre 1931) è uno scrittore e illustratore francese. È conosciuto soprattutto per i suoi libri per l'infanzia, illustrati da lui stesso, nonché per le sue illustrazioni erotiche. Nel 2002 ha vinto il Premio Andersen per il miglior autore.

IL CONTENUTO
Armati di scure rossa, fucile a tromba, e pepe per irritare le froge delicate dei cavalli (legati alla diligenza da assaltare), i tre briganti, ferocissimi nella divisa della notte nera, sono i flagelli della parodia fiabesca che anima queste pagine.
La gente fugge disperata, s’arrende con le braccia alzate...
Così ogni notte, finchè...
In un cambio di cammino capita l’orfanella.
L'unico tesoro, carpito alla carrozza in quella notte strana, è Tiffany, piccola e triste, solitaria passeggera portata dal destino fin sulla soglia del cuore dei briganti.
Come ogni bambina, Tiffany è curiosa e diretta. Nel covo dei malandrini scova abbonanti ricchezze, accumulate con il vizio della rapina. Tanti bauli traboccanti d'oro e pietre preziose.
"Non vi sembrano troppi? Che ve ne fate?"
E, schietta, la piccolina il suo consiglio d'impiego lo dà.
Oh! il miracolo che va per le spicce senza indugiare in inutili storie! Proprio come si conviene a ogni fiaba, appena girata la pagina, OPLA' l'assoluta sorpresa. Che conversione!
Non più notti turpi con assalti alle carrozze ma giorni chiari, ricchi di pace, attraversati da processioni di bambini salvati dalla miseria e dall'oppressione, invitati a vivere nel magnificente castello fatto costruire appositamente dai Tre, con i proventi delle loro scorribande trascorse.
Ovviamente la scena non è di generica gioia ma sprizza preciso ottimismo e naturale ironia, indugiando sulle divise degli allegri bambini, confezionate imitando la foggia di mantelli e cappelli dei benefattori. Con un correttivo: sono rosse invece che nere. Di certo, un ritocco prudente destinato alla discendenza. Che infatti cresce riconoscente innalzando da adulta i monumenti dovuti.
(I tre briganti, Tomi Ungerer, Nord-Sud Edizioni, 2007,€ 12,00- ISBN: 8882038017 )

BRIAN SELZNICK, LA STRAORDINARIA INVENZIONE DI HUGO CABRET

VI SCRIVO LA MIA
Da molto tempo un libro, in quanto oggetto artistico, non mi lasciava così tanto piacevolmente sorpresa. La narrazione scritta è sostituita, in buona parte del corpo, da quella delle tavole, sapientemente disegnate dallo stesso autore. Se avete voglia di fare un bel regalo a qualcuno che lo merita, qualsiasi età abbia, domandate di questo libro. Secondo me uscirete dalla libreria con due copie, perchè in quel momento penserete che, in fondo, un bel regalo, ve lo meritate anche voi.

IL CONTENUTO
Con La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, edito da Mondadori, Selznik è uscito con un capolavoro di una complesstà incredibile, dove i disegni, in sé bellissimi, non sono che parte di un’opera elaborata, che è insieme romanzo, libro illustrato, omaggio al cinema, e persino riproduzione del cinema, con le illustrazioni pensate quasi come fossero dei fermi immagine. Oltre alla bellezza dei suoi disegni e al modo in cui sono stati pensati (perché diano il senso di riprese cinematografiche), La straordinaria invenzione di Hugo Cabret colpisce perché alla lettura si rivela un libro dalla trama avvincente, una che ricorda un po’ i feuilletons, i romanzi popolari ottocenteschi, con i suoi bambini orfani, le identità nascoste o perdute, le sparizioni improvvise, i misteri e le agnizioni. C’è dietro una indubbia conoscenza e competenza letteraria, insomma.” (da un’intervista di Giorgia Grilli all’autore, di prossima pubblicazione su LiBeR). I diritti del libro sono stati acquistati da Warner Bros e Martin Scorsese potrebbe farne un film.
(La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Brian Selznick, Mondadori 2007, € 18.00, ISBN: 9788804568674)

NATALE PANARO

Natale Panaro è il mio maestro. La sua arte è elegante, spiritosa, dissacrante, sempre giusta.
La grandezza di Natale è la sua semplicità: il legno, la carta, la natura ed è subito ispirazione. Non so ancora gestire un blog, ma fra le prime cose che voglio pubblicare, lui non può mancare. Avrò modo in seguito, di scrivere ancora di lui.

"...Sono nato in un paese dell’Alto Monferrato, in una cascina. Papà era ferroviere e contadino e in più faceva un po’ di tutto: i primi impianti della luce in casa, i termosifoni, i primi abbeveratoi automatici, saldava i metalli; evidentemente faceva anche il muratore e, vengo al punto, i gioghi per i buoi, il manico dell’aratro, l’erpice, parti del carro agricolo … Per me Geppetto che decide di costruirsi un burattino da un tronco di legno era la cosa più naturale del mondo..."
Natale Panaro è scultore, illustratore, abile realizzatore di maschere, sculture per il teatro, burattini e marionette. A, oltre che formatore.

COLDPLAY- VERO TEATRO DI FIGURA

Fra le diverse cose, nella mia vita, ho frequentato una vera scuola per burattinai e ho avuto la fortuna di incontrare tanti grandi nomi del mondo del teatro di figura.
cimentarmi in spettacoli di compagnie e tutti miei e partecipare a festival internazionali, mi ha permesso di affinare il mio gusto in fatto di burattini.
Questo video lo trovo divertente e visionario al punto giusto.
Mi domando quanto si sia divertito il tizio che ha messo su tutto questo teatrino!

ps: notare il sedere dell'assistente di palcoscenico.


http://www.coldplay.com/videolitii.php

domenica 25 gennaio 2009

NEIL GAIMAN

"Delle porte che aveva trovato,
tredici si aprivano e si chiudevano normalmente.
La quattordicesima,
piuttosto grande e in legno marrone intagliato,
nell'angolo più lontano del salotto,
era chiusa a chiave."
(Coraline, Neil Gaiman)

http://coraline.com/
http://www.neilgaiman.com/

sabato 24 gennaio 2009

QUENTIN BLAKE, MAESTRO ILLUSTRATORE


DISEGNO JAZZ
Se questo fosse un pianoforte e non un libro, i disegni sarebbero come le jam session di jazz improvvisato e non le classiche scale o i brani d'autore. Proprio come nel jazz, non si è completamente liberi (non si può non rispettare la chiave), ma non si è nemmeno rigidamente ingabbiati. per quanto riguarda le regole e le strutture, questo genere di disegno si posiziona a metà strada. Trovare questa strada significa prestre attenzione alle "regole"(luce, ombra, prospettiva, anatomia), ma non così tanto da sprecare energia e morire di noia, o da precludere qualche soluzione personale quando la realtà è troppo limitante. Come trovare l'equilibrio?
Lasciati andare: trova le note che suonano bene e gioca con loro seguendo il tuo istinto e il tuo gusto personale.
(Disegnare. Corso per geniali incompetenti incompresi, Quentin Blake e John Cassidy, Editoriale Scienza)

http://www.quentinblake.com/

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